
25 ottobre. La conversione sostenibile del nostro sistema alimentare continua ad essere ritardata: l'ingegneria genetica non è un'opzione!
Questa settimana la Commissione per l'Ambiente del Parlamento europeo aveva all'ordine del giorno temi importanti: i pesticidi e il glifosato.
È stata adottata una relazione sull'uso sostenibile e la limitazione dei prodotti fitosanitari particolarmente pericolosi. L'eurodeputata Manuela Ripa (ÖDP) ha commentato la relazione:
"È una buona notizia per il nostro ambiente, per la conservazione della natura e delle specie e, in ultima analisi, per la nostra salute. Stiamo ancora spruzzando troppi pesticidi. È ormai chiaro che le sostanze pericolose devono essere ridotte del 65% entro il 2030!".
Nelle aree ecologicamente sensibili non possono essere utilizzati prodotti fitosanitari convenzionali, ma solo pesticidi provenienti dall'agricoltura biologica. Tuttavia, si tiene conto dei piani di riduzione dei pesticidi dei Paesi, a vantaggio, ad esempio, dei viticoltori locali.
Per Ripa, invece, il risultato della votazione sul glifosato è scioccante: la Commissione per l'ambiente non è riuscita a trovare un accordo su una risoluzione che chiede il divieto totale della tossina ambientale. L'uso del glifosato è molto controverso. Cinque anni fa, un'iniziativa dei cittadini europei con oltre un milione di voti aveva già chiesto di vietare l'uso del glifosato.
Il divieto è stato richiesto. Tuttavia, la Commissione europea vuole estendere l'autorizzazione di dieci anni, nonostante le lacune negli studi scientifici. Gli Stati membri terranno una votazione finale su questa proposta a novembre e Manuela Ripa chiede che la Germania prenda una posizione chiara, cioè che voti a favore della conservazione della natura e delle specie e contro il glifosato.
L'ingegneria genetica non è una panacea per l'agricoltura
Oltre alle questioni dei pesticidi e del glifosato, l'uso dell'ingegneria genetica è ancora in discussione. Ad esempio, di recente è stata messa ai voti nella sessione plenaria del Parlamento europeo una relazione di iniziativa sulla strategia europea per le proteine, che non prende chiaramente le distanze dall'uso di piante geneticamente modificate. Manuela Ripa commenta:
"Se vogliamo coltivare e consumare in modo sostenibile, non dobbiamo affidarci alla nuova ingegneria genetica come panacea. Questa è sicuramente la strada sbagliata, perché le conseguenze per la biodiversità sono imprevedibili! Anche il focus sulle proteine animali nel rapporto sulla strategia proteica è un ostacolo se vogliamo affrontare in modo globale il necessario cambiamento della dieta."
Ritardare la svolta verde
Rispetto alle proteine animali, quelle vegetali sono considerate una fonte di energia più sostenibile ed efficiente. In questo senso, svolgono un ruolo importante nella conversione ecologica del sistema alimentare. Tuttavia, il cambiamento di paradigma nella produzione e nel consumo di alimenti annunciato dalla Commissione europea rischia di essere ulteriormente ritardato, poiché per il momento non presenterà la prevista proposta di legge sui sistemi alimentari sostenibili. Oltre a questo elemento centrale della strategia europea farm-to-fork, manca anche la proposta di legge sull'etichettatura degli alimenti.
Entrambi i testi legislativi, che non sono ancora stati presentati, sono considerati punti chiave del Green Deal dell'UE. Per quanto riguarda la transizione verde, tuttavia, questo accordo è stato cancellato per il momento, afferma l'eurodeputata Manuela Ripa. La Commissione europea sta sprecando l'opportunità di avviare la svolta tanto necessaria per noi consumatori e per l'agricoltura.