L'eurodeputata Manuela Ripa: "Dobbiamo abolire il principio di unanimità nel Consiglio".

Al vertice di Bruxelles di questa settimana, l'Unione Europea ha preso la storica decisione di avviare i negoziati di adesione con l'Ucraina e la Moldavia. Poiché il capo del governo ungherese, Orban, si è espresso contro questa decisione, si è dovuto ricorrere a un trucco procedurale dovuto al principio dell'unanimità per poter prendere la decisione. In precedenza, l'UE aveva sbloccato 10,2 miliardi di euro per l'Ungheria, che erano stati precedentemente congelati a causa del limitato stato di diritto del Paese. Manuela Ripa, membro del Parlamento europeo per il Partito ecologico democratico (ÖDP), ha commentato: "Purtroppo l'UE si è lasciata ricattare da Orban, un burattino di Putin. La Commissione ha autorizzato il pagamento di 10,2 miliardi di euro all'Ungheria. Presumibilmente perché Budapest aveva soddisfatto le condizioni relative all'indipendenza della magistratura. Ma questa giustificazione è una presa in giro, come sanno tutte le ONG che conoscono la situazione ungherese. Invece, Orban ha ricevuto il denaro per aver lasciato la sala durante la votazione sui negoziati di adesione con l'Ucraina e la Moldavia, al fine di rendere possibile la decisione. Questo è un accordo assolutamente vergognoso con Orban!".

Tuttavia, Orban ha mostrato di nuovo la sua vera natura nel corso del vertice. L'Ungheria ha bloccato l'erogazione di ulteriori aiuti UE all'Ucraina per un totale di 50 miliardi di euro. A gennaio ci sarà un altro tentativo di sbloccare gli aiuti. Manuela Ripa è furiosa per questa offesa: "Orban probabilmente chiederà un altro prezzo per sbloccare gli aiuti all'Ucraina. È così che l'UE degenera in un bazar. La fonte di tutti i mali è il principio dell'unanimità dell'UE, in particolare nelle questioni di politica estera. Questo permette ad autocrati come Orban di bloccare l'intera UE".

L'eurodeputato conclude dal pasticcio politico: "Per me, non c'è dubbio che dobbiamo abolire il principio dell'unanimità nel Consiglio, soprattutto nelle questioni di politica estera, e sostituirlo con decisioni a maggioranza."