La Commissione europea propone una nuova legge: Le aziende devono assumersi la responsabilità delle loro catene di approvvigionamento

L'eurodeputata Manuela Ripa: "Una legge europea sulla catena di approvvigionamento era attesa da tempo".

Bruxelles, 23.02.2022. La Commissione europea ha presentato oggi la sua proposta di legge sulla catena di approvvigionamento. L'obiettivo è quello di obbligare le aziende a garantire il rispetto degli standard sociali e ambientali nelle loro catene di fornitura. Tuttavia, le regole riguardano solo una piccola parte delle aziende.  

 

"Il crollo di una fabbrica tessile, una fuoriuscita di petrolio in Nigeria, condizioni di lavoro indegne nelle aziende fornitrici; potrei continuare all'infinito. Sono tutti simboli di violazioni dei diritti umani, distruzione dell'ambiente o cattive condizioni di lavoro nelle catene di fornitura delle aziende internazionali. Una legge sulla catena di approvvigionamento a livello europeo era quindi attesa da tempo", afferma l'eurodeputata Manuela Ripa del Partito Democratico Ecologista.

Tra le altre cose, allude al crollo della fabbrica tessile Rana Plaza in Bangladesh nel 2013. Nel crollo sono morte oltre 1.000 persone. Gli operai sono stati mandati al lavoro anche se il giorno prima dell'incidente erano state rilevate delle crepe nell'edificio. Incidenti come questo dimostrano che le violazioni dei diritti umani e il mancato rispetto della tutela ambientale sono ancora la regola piuttosto che l'eccezione in molte catene di fornitura.

Questa ipotesi è confermata da uno studio della Commissione europea, secondo cui attualmente solo il 37% delle aziende intervistate adempie attivamente agli obblighi di diligenza in materia di ambiente e diritti umani. "I diritti umani e la sostenibilità devono finalmente essere pienamente integrati nelle attività commerciali delle aziende. Le aziende che violano i diritti umani o danneggiano l'ambiente devono essere ritenute responsabili senza eccezioni", chiede Ripa.

 

"È molto positivo che la proposta della Commissione europea vada oltre la legge tedesca sulla catena di approvvigionamento. Sono particolarmente lieta che gli obblighi di due diligence ambientale siano stati inclusi nella proposta, oltre agli obblighi in materia di diritti umani. In futuro, le aziende saranno obbligate a rivedere le loro operazioni per verificare l'impatto dannoso sul clima e a integrare la protezione ambientale nella loro strategia aziendale", ha dichiarato l'eurodeputato. La Commissione europea sta anche accogliendo la richiesta del Parlamento europeo di rendere le aziende responsabili di fronte ai tribunali europei per ciò che accade all'interno delle loro catene di approvvigionamento.

 

Tuttavia, la proposta presenta anche dei punti deboli. Le norme proposte si applicherebbero solo a circa 13.000 aziende dell'UE; le piccole e medie imprese sarebbero esenti. Inoltre, è necessario perfezionare un vero e proprio divieto di importazione dei prodotti provenienti dal lavoro forzato. Manuela Ripa conclude quindi con parole chiare: "Ora dobbiamo agire come Parlamento europeo e lottare per una legge sulla catena di approvvigionamento rigorosa, universalmente applicabile e senza scappatoie!".